La scelta di dipingere come da tradizione piuttosto che utilizzare le più attuali tecnologie di rappresentazione visuale è per me irrinunciabile, questo perchè ancora oggi un dipinto, nel quale sono percepibili la caratteristica materia e le pennellate, a parità di significato e di soggetto rappresentato possiede una capacità di essere empatizzato in modo molto più forte rispetto ad un’immagine stampata o digitale che rappresenti il medesimo soggetto (per via degli stimoli diversi che vengono trasmessi alle aree celebrali coinvolte). Sappiamo che l’empatia è la condizione di possibilità di percezione di esteticità: in altre parole un qualsiasi oggetto estetico è tale solo se empatizzato da un soggetto. Per questo ritengo che il rapporto di empatia che si stabilisce con qualsiasi opera d’arte è determinante per una sua positiva comprensione.
Paolo Monga